Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XIII – 14 febbraio 2015.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

L’analisi di lingue di tutto il mondo rivela un’impronta positiva universale del pensiero umano. Peter Sheridan Dodds e colleghi americani e australiani hanno esaminato 100000 parole fra quelle più comunemente usate in 10 diverse lingue, scelte fra quelle parlate in tutto il mondo, e fra loro ben distinte e distanti per origine e cultura. Un’analisi, che si è basata su metodi matematici e neurocognitivi, ha rivelato la presenza di tendenze di valore comune a tutte le lingue, riportabili ad esperienze di socialità e senso etico.

 

“PTSD COACH” è un’applicazione per iPhone/iPad e Android per la terapia del disturbo post-traumatico da stress. Realizzata dal Department of Veterans Affairs degli USA e inizialmente concepita per far fronte ai problemi presentati da membri in servizio, è poi diventata uno strumento di auto-aiuto che può essere impiegato da chiunque abbia problemi di sintomatologia ansiosa da trauma o stress protratto. L’applicazione propone consigli e strategie per affrontare i sintomi; in particolare, tecniche di rilassamento. Quando l’utente segnala all’applicazione di essere in crisi, riceve immediatamente in risposta i numeri di telefono delle persone care - debitamente memorizzati in precedenza - e dei servizi psichiatrici più vicini dove si praticano trattamenti specifici per quei disturbi. Lo scetticismo degli psichiatri è ovvio, ma l’applicazione ha ottenuto una certa diffusione negli USA perché assolutamente gratuita.

 

Il nostro cervello si sta rimpicciolendo! Gli antropologi ci hanno insegnato che l’aumento progressivo di dimensioni del neoencefalo, che ha portato all’incremento di volume encefalico decisivo per l’evoluzione da ominidi protoumani a Homo sapiens sapiens, è una progressione che ancora continua. Studi recenti hanno rivisto questa nozione, rilevando una contrazione, sia pur limitata, del volume cerebrale negli ultimi 10.000-20.000 anni di evoluzione. La ragione non si conosce e, sebbene siano state avanzate varie ipotesi, non vi sono elementi decisivi per sposare una delle tesi in campo. Tuttavia si possono fare alcune osservazioni: gli animali selvatici hanno un cervello più grande degli esemplari domestici della stessa età e della stessa specie e, negli ultimi 10-12.000 anni di evoluzione, l’uomo è divenuto stanziale, come coltivatore e allevatore, perciò più simile agli animali domestici. Se il cervello più piccolo sia dovuto al fatto che la vita nomadica a diretto contatto con la natura, come quella degli animali selvatici, richiede una maggiore attivazione di sistemi cerebrali che si ipertrofizzano o se, secondo la teoria edelmaniana, un cervello più evoluto è più piccolo perché ha effettuato più processi di autoselezione di neuroni per eliminazione, non è dato sapere.

 

Notule

BM&L-14 febbraio 2015

www.brainmindlife.org